Ci piace ricordarlo così…….. Nei giorni scorsi si è spento Luigi Mengoni, da sempre un caro amico dell’ASA e di tutta l’atletica. Una passione, quella dell’atletica leggera, che lo ha portato ad essere un punto di riferimento mondiale per quanto riguarda le statistiche che con certosina precisione curava in corrispondenza con tutto il mondo quando le lettera postale era l’unico modo per essere “connessi” con il mondo.
Tutta l’ASA con affetto e gratitudine.
Vogliamo ricordarlo attraverso le parole dei figli, Roberto e Luisa Elena, entrambi ex atleti dell’ASA, che dagli insegnamenti del padre hanno saputo trarre il massimo in educazione, conoscenza e cultura arrivando a ricoprire incarichi di grande prestigio.
In memoria di Luigi Mengoni
Ascoli Piceno, 3 novembre 2017
E’ stato papà ad introdurci all’atletica nel marzo del 1978 quando ci portò allo stadio Del Duca e ci introdusse Natalino Angelini, presentandocelo come ex-atleta di Carlo Vittori ed ottimo allenatore. Luisa aveva meno di 9 anni e Roberto quasi 10. Da allora l’allenamento, la pista e la squadra ASA sono diventate parti integranti della nostra vita e formazione; papà seguiva da vicino le nostre più o meno riuscite prodezze, incoraggiandoci ed entusiasmandosi per i primi timidi risultati. Ma soprattutto ci trasmetteva un’idea di sport ‘pulito’ e vera palestra di vita, dove l’impegno e la sfida a superare i propri limiti vanno di pari passo ai valori di lealtà, collegialità e rispetto per i propri compagni ed avversari. Da dirigente e segretario della squadra SEF di Macerata negli anni ’50 e ’60 aveva trasmesso gli stessi valori agli atleti di allora, che ne ricordano ancora oggi l’entusiasmo, la dedizione e la contagiosa giovialità. Il suo importante contributo venne riconosciuto dalla FIDAl con il conferimento negli anni ‘60 della Quercia al Merito atletico di I grado, una onorificenza assegnata a coloro che si sono distinti nel corso della propria attività dirigenziale o tecnica a favore dell’atletica leggera. Solo nel corso degli anni abbiamo realizzato che ruolo avesse avuto papà nel mondo dell’atletica e di cosa si occupasse esattamente come storico e statistico. Ricevevamo ogni giorno giornali e lettere da tutto il mondo, papà leggeva, annotava i risultati dei migliori atleti, ritagliava articoli e riportava a mano migliaia di dati su schede cartacee poi riposte in cassette di legno (dove poi siamo finiti anche noi con i nostri modesti risultati). Un lavoro del genere, nell’era del digitale, è quasi inconcepibile. Membro attivo della ATFS (Association of Track and Field Statisticians), nata nel 1950 con l’obiettivo di documentare i risultati e le imprese di atleti di tutto il mondo, papà iniziò molto presto una meticolosa opera di raccolta ed analisi di risultati che portarono alla compilazione di diversi libretti tecnici. Il primo, che riportava i record stagionali in tutte le discipline dell’atletica leggera in vari paesi del mondo e nel corso della storia, fu pubblicato nella rivista tedesca ‘De Leichtathlet’ nel 1957. A questo seguirono altri lavori co-editi con soci dell’ATFS, un libretto sui migliori risultati dell’atletica albanese tra il 1945 ed il 1986
pubblicato nel 1987 ed infine Atletica Leggera in Cina (1910-1993) nel 1994, una pubblicazione – nelle stesse parole di papà – ‘nata da un’idea peregrina ed un po’ folle, concretizzata per la collaborazione primaria di alcuni appassionati’. Furono sicuramente la passione per l’atletica, la grande curiosità per la diversità del mondo e delle sue culture, l’ indomito impegno a mettere in evidenza realtà meno conosciute ed apprezzate, e sicuramente una buona dose di ‘lucida follia’ che lo portarono ad esplorare un campo – quello della statistica e della storia dell’atletica leggera mondiale – sicuramente non così noto e battuto dalle testate sportive dell’epoca. Scrisse per ‘Stadio’, ‘Atletica Leggera’, la ‘Gazzetta dello Sport’, ‘Resto del Carlino’, ‘Messagero’ e per gli annuari della ATFS con precisione di reporter e statististico, ma anche con uno stile che si differenziava dalla sterile cronaca e che ne ha messo in evidenza il talento come scrittore e quella grande sensibilità ed umanità che tutti gli hanno sempre riconosciuto. Nel leggere gli scritti di Luigi Mengoni si colgono brevi ma sagaci accenni alla situazione politica, alla storia ed alle tradizioni di un paese, ma anche battute taglienti ed impietose o momenti di pura poesia ed ilarità. Ricordiamo con affetto e nostalgia i pomeriggi passati a seguire i campionati di atletica o le olimpiadi in televisione, e siamo da sempre riconoscenti del fatto che fin da piccoli, insieme a nostra madre, ci abbia spronati a viaggiare, conoscere ed intessere amicizie in tutto il mondo. La sua memoria rimane viva in quanto ora siamo diventati e nei valori che cerchiamo di portare avanti ogni giorno nel corso delle nostre vite.
Luisa Elena e Roberto Mengoni
Il ricordo della FIDAL e quello di Cranache maceratesi
Roberto Mengoni
Attuale Ambasciatore Italiano in Tanzania, è nato a Bucarest, classe 1968, laureato all’Università di Firenze in scienze politiche è entrato in carriera diplomatica nel 1997. Da diplomatico il primo incarico di è alla Farnesina, alla Direzione Generale del Personale, poi passa gli Affari Politici e poi alla direzione Paesi Asia, Oceania, Pacifico e Antartide. All’estero ha cominciato a Seoul dove arriva nel 2000 come secondo segretario commerciale; tre anni dopo è a Canberra, Primo segretario per l’emigrazione e gli affari sociali. Nel 2008 torna a Roma, alla DG Risorse Umane e Organizzazione. Dal 2012 è Consigliere di Ambasciata. Dal 22 giugno 2016 è Ambasciatore d’Italia in Tanzania, con accreditamento secondario presso le Isole Comore.Nel 2007 ha ricevuto il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Luisa Elena Mengoni
Laureata in Lingue e Civiltà Orientali presso l’Università degli Studi di Napoli e con un dottorato conseguito alla University College London, risiede da tre anni in Cina dove rappresenta il Victoria and Albert Museum (V&A) di Londra. Nel suo ruolo di Head of V&A Gallery e Project Director è responsabile della collaborazione internazionale tra il V&A e China Merchants Shekou per la realizzazione della sezione museale di Design Society, un nuovo complesso culturale a Shenzhen. Prima di questo distaccamento ha lavorato per sette anni come curatrice di arte cinese al V&A e come ricercatrice presso il dipartimento di archeologia di UCL dal 2004 al 2007. Viaggia regolarmente tra l’Europa e l’Asia per lavoro e ricerca.